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Il Trasporto Pubblico Locale non di linea non è solo questione di numeri

-Comunicato stampa- L’incontro dello scorso 31 maggio con il Comune di Milano segna l’avvio di un possibile confronto sul comparto taxi, per rendere il servizio pubblico milanese – già oggi tra i migliori in Europa – ancora più adeguato alle esigenze di mobilità di cittadini e city users che attraversano ogni giorno Milano. L’attenzione dell’amministrazione per il settore è positiva se non si riduce a una semplice questione di numeri, più licenze o meno licenze. L’efficienza del servizio dipende infatti da diversi fattori. Aumentare il numero di licenze lasciando intatti altri nodi è come guidare un’auto potente con il freno a mano tirato. Non necessariamente più licenze, quindi, ma un impiego più razionale di quelle esistenti, così da favorirne un uso flessibile e conforme alle mutevoli circostanze della vita cittadina, ma anche della congiuntura economica. Continua a leggere

Licenza taxi: il subentro non è cessione d’azienda

licenzaipsoa.it La scrittura privata per il subentro nella titolarità di una licenza per l’attività di conducente di taxi non dà luogo ad una cessione d’azienda e, in quanto tale, non è assoggettabile ad imposta di registro. Lo ha stabilito la Commissione tributaria provinciale di Milano con la sentenza n. 1886/8/2015. La CTP di Milano non esclude in senso assoluto l’assoggettabilità ad imposta di registro di un simile contratto; si deve tuttavia escludere che lo stesso costituisca una cessione d’azienda.  Continua a leggere

Cede al figlio la licenza del taxi, illogico escludere la gratuità del trasferimento

giustiziaPrima di recuperare a tassazione una plusvalenza è bene accertarsi se il trasferimento di ricchezza si è effettivamente realizzato o no. Occorre, infatti, escludere che si sia trattato di un atto a titolo gratuito che (insieme al trasferimento per causa di morte) non costituisce realizzo di plusvalenza. Se, poi, la cessione è avvenuta tra padre e figlio, l’accertamento è reso più agevole, trattandosi “di un elemento di fatto che certo avrebbe dovuto indurre il giudicante ad una specifica attenzione alle modalità con le quali la cessione … si è concretamente realizzata”. Lo afferma la Sesta Sezione Civile di Cassazione, nell’ordinanza del 29 settembre, n. 20533, con cui vengono accolte la lamentele del tassista che cedeva la licenza al figlio, e annullata la decisione di merito. Continua a leggere