Sull’enciclopedia universale Wikipedia, digitando il nome della iperliberista sen. Lanzillotta, fino a ieri si leggeva tra le note: lavora per Uber.
Un corsivo de ‘Il Giorno’, riprende oggi la notizia che la Presidente di Glocus, think thank liberal, (vicino all’istituto Bruno Leoni il cui presidente siede nell’advisory board della Cattaneo- Zanetto, nota società di lobbying che ha nel proprio portafogli clienti proprio Uber ed AirBnb )smentisce categoricamente, però intanto resta il dubbio, vista la nota e le sue posizioni oltranziste, già in passato propendenti ad una legalizzazione attraverso regole cucite addosso alla multinazionale Americana.
Smentire non basta, la Senatrice chiarisca o i suoi colleghi le chiedano di chiarire in che rapporti è con Uber. Suo infatti l’emendamento al ddl 2085, altrimenti detto ‘concorrenza’, che l’anno scorso la commissione di cui è, guarda caso, vice presidente, approvò e che a tutt’oggi insiste nel ddl e viene da ella ostinatamente portato avanti nonostante sia sfacciatamente sdoganatore degli interessi
economico/finanziari della multinazionale Uber, tendente a sanare una situazione di concorrenza sleale sancita da molti tribunali in ogni sua versione e di cui la senatrice si permette anche di affermare che ‘la sentenza è ampiamente discutibile’.
A pensar male si fa peccato, disse Andreotti e lui, ci sia permesso, ci azzeccava sovente.