“Il Parlamento non subisce ricatti da nessuno”. Ipse dixit: Salvatore Tomaselli, relatore al ddl concorrenza.
Cosi’ parlo’ Zarathustra Tomaselli, relatore al ddl 2085 sulla concorrenza e novello esperto in ricattologia, beh…un po’ meno in Italiano, in cui si becca l’insufficenza, visto che la forma corretta sarebbe: ‘ il parlamento non subisce ricatti da alcuno’, perche’ detta cosi’ vuol dire che li subisce da chiunque, errore dunque o lapsus Freudiano?. Non dico che si debba essere tutti letterati, ma almeno l’Italiano #Sallo, visto che si esprime a nome del parlamento ( tra l’altro: il parlamento lo sa?) e un po’, ma poco, anche a nome degli elettori. In principio fu il verbo, disse il Nazareno, ( no, senatore, non ‘quel’ nazareno, l’altro, l’originale ), ma pure l’avverbio, il complemento oggetto e possibilmente la sintassi. Continua a leggere →
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